Dalla Nave Puglia si può percorrere, attraverso un sentiero, la Valletta dell’Acqua pazza, uno spazio ricco di vegetazione, cascate, anfratti e tuffi naturali. Il rivo dell’Acqua pazza incontra, proprio sotto la prua della nave, il rivo gemello che ha uno scorrere più lento, quello dell’Acqua savia: insieme convogliano nel Laghetto delle Danze, realizzato a forma di violino, in ricordo di Gasparo da Salò, inventore dello strumento. Al termine del percorso dei due rivi, e a chiusura delle mura del Vittoriale, l’architetto Maroni ha posizionato il Portale Rivano, dono della sua città, Riva del Garda.
D’Annunzio, amante della musica, aveva voluto creare un luogo dove l’armonia che ne scaturisce e il rincorrersi delle acque dovevano suggerire i movimenti liberi per spettacoli di danzatrici. Il luogo in cui la naturalità selvaggia e sensuale si esprime con apparente spontaneità, venne forgiato dalla fantasia di d’Annunzio attraverso gli interventi dell’architetto Maroni.
Sotto la grande cascata è stata collocata la prima di una serie di opere contemporanee che adornano gli spazi naturali della Valletta, La ragazza che si asciuga i capelli Venanzo Crocetti, mentre Ermione di Carlo Previtali è stata inserita in una nicchia di tufo e la Testa di Sauro, sempre dello stesso autore, sopra un arco in pietra. Nel percorso lungo il viottolo incontriamo un’altra cascata nel cui bacino di raccolta dell’acqua emerge la fontana-albero vittori_ALE di Mario Botta.
Il luogo chiuso per molto tempo è stato riaperto al pubblico nel marzo del 2013 in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del poeta.