Abstract
“Quaderni del Vittoriale”. Nuova serie, n. 10
L’articolo si interroga sulle soluzioni ideate da d’Annunzio per la messa in scena delle ambientazioni medievali di alcune delle sue opere teatrali più celebri. L’autore sottolinea il carattere composito e fantasioso dello stile medievale ricreato dal Poeta, con mescolanze di tratti gotici e bizantini, talvolta recuperati dal mondo fiabesco.
The article concerns the solutions developed by d’Annunzio for the Medieval setting in the staging of some of his most famous theatrical works. The author underlines the composite and fanciful character of the Medieval style recreated by the Poet, who combined Gothic and Byzantine features, sometimes recovered from the fairy tale world.
Lo studio dell’opera dannunziana nella scuola fascista viene preso come spunto per analizzare il tentativo d’intromissione della Chiesa nella redazione dei programmi scolastici. La sensualità nell’opera del poeta è considerata immorale e dannosa per i giovani studenti ma, nonostante la messa all’Indice, d’Annunzio diventa punto di riferimento fondamentale della cultura di regime e delle antologie dell’epoca.
The study of d’Annunzio literary work in the Fascist school is taken as a starting point to analyse the Church’s attempt to get involved in the drafting of school curricula. The sensuality that characterize the Poet’s work is considered immoral and damaging for the young students, but, despite the condemnation to the Index, d’Annunzio becomes a fondamental reference point of the fascism’s culture and the anthologies at the time.
Una stima reciproca lega d’Annunzio e la Grecia, luogo da cui il poeta rimane incantato dopo una visita ai siti archeologici e dopo la lettura del volume Mykenae di Schliemann. Proprio in Grecia, d’Annunzio ambienta la sua opera La città morta, della quale il poeta greco Palamàs elogia i richiami alla mitologia ed alla tragedia. Lo stesso Palamàs comporrà un sonetto ispirato al discorso pronunciato dal Vate (Orazione agli Ateniesi) all’Università di Atene.
There is a mutual admiration bond between d’Annunzio and Greece, a place that enchanted the Poet after a visit to its archeological sites and the reading of Mykenae by Schliemann. D’Annunzio sets his tragedy La città morta (The Dead City) precisely in Greece and the Greek poet Palamàs praises the references to mythology and tragedy here contained. Palamàs himself will write a sonnet that takes inspiration from the speech given by the Vates (Orazione agli Ateniesi, that is the Speech to the Atenians) at the Athens University.
Il legame tra d’Annunzio e la città di Desenzano viene analizzato attraverso lo studio delle lettere e dei rapporti che il Poeta intrattiene con diverse personalità locali e non, spesso provenienti dal mondo dell’aviazione. Non mancano riferimenti al legame con alcuni elementi cittadini, come la ferrovia e lo scalo portuale, ed al fascino esercitato sul Poeta dal lago. L’interesse e l’amore che d’Annunzio nutre per Desenzano emergono con chiarezza ed aiutano a conoscere alcuni aspetti meno noti della biografia del Vate.
The connection between d’Annunzio and the city of Desenzano is analysed through the study of the letters and the relationships that the Poet manteins with several local and not personalities, often coming from the Air Force world. References to the bond with some elements typical of the city – such as the railway and the harbour port – are not lacking, as well as to the fascination exerted by the Lake on the Poet. D’Annunzio’s interest and love for Desenzano clearly emerge and help to know some less well known aspects of the Vate’s biography.
Le scelte di arredamento che d’Annunzio compie per le sue dimore riflettono l’impellente bisogno, dettato dall’horror vacui, di conservare i propri averi e di riempire le pareti. La mancata progettualità e la leggerezza con cui il Poeta sceglie le proprie abitazioni mostrano uno slancio emotivo iniziale che si ritrova nei suoi rapporti personali, in particolar modo in quelli intrattenuti con le numerose donne della sua vita, nel perenne tentativo di colmare i vuoti.
The fornitures choises made by d’Annunzio for his dwellings reflect the compelling need, due to the horror vacui, to keep his belongins and to fill up his house spaces. These choises are characterized by the lack of planning and the light-mindedness that reveal the Poet’s early emotional impulse, which we can notice also in his personal relationships, especially those with the several women of his life, in a perpetual attempt to bridge the gaps.
La componente esoterica di d’Annunzio, tema spesso trascurato, in questo saggio viene affrontato attraverso l’analisi di alcuni dettagli che emergono in una lettera e in una xilografia, ad essa allegata, inviata dal Poeta a Ferraguti, personalità di spicco del mondo scientifico di regime. Nella lettera, d’Annunzio, sfruttando i diversi elementi del mondo agrario, integra la simbologia massonica con i riferimenti alla dimensione dell’occulto celati nel Dantes Adriaticus, xilografia di De Carolis.
The esoteric dimension of d’Annunzio, a often disregarded theme, in this essay is analysed through the study of the details contained both in the letter and in the xylography sent by the Poet to Ferraguti, a prominent personality of the scientific word during the Fascist regime. In the letter, d’Annunzio, making use of different elements of the agricultural world, combines the Masonic simbology with some recalls to the world of the occult planted in the Dantes Adriaticus, a xylography by De Carolis.
Il saggio illustra come l’idea di Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale) sia alla base del progetto del Vittoriale. D’Annunzio e l’architetto Maroni collaborano per riplasmare la villa originaria e concepiscono ciascuna modifica o aggiunta successiva (il teatro, la nave, il giardino privato…) come portatrice di un proprio significato. I diversi elementi, tuttavia, non entrano in contraddizione l’uno con l’altro, ma si armonizzano perfettamente fra loro e con la natura circostante.
The essay shows how the concept of Gesamtkunstwerk (complete work of art) is the base of the Vittoriale’s Project. D’Annunzio and the architect Maroni collaborate in order to reshape the original villa and to conceive every amendment or later addition (such as the theatre, the ship, the private garden…) as a meanings bearers. The different elements, however, don’t conflict to each other, but they are in perfect harmony with one another and the surrounding nature.
Il Vittoriale è paragonato dallo stesso d’Annunzio ad un’opera letteraria. Come, nella lettura di un volume, è possibile individuare argomenti e suggestioni ricorrenti, così nella Prioria e nel parco del Vittoriale emergono richiami ai temi cari al Poeta. L’autore ne approfondisce diversi, fra cui la simbologia della vittoria, il binomio morte-risurrezione, l’esoterismo, l’importanza delle figure di Dante e Michelangelo, suggerendo parallelismi e possibili fonti per il progetto della “Fabbrica” dannunziana.
The Vittoriale is compared by d’Annunzio himself to a literary work. As, during the reading of a volume it’s possible to identify recurring themes and suggestions, at the same way the recalls to the topics close to the Poet arise in the Prioria and in the garden. The author of the essay deepens several themes, like the victory’s symbology, the binomial death-resurrection, the esoterism, the importance of Dante and Michelangelo’s figures, by suggesting parallels and possible sources for the project of d’Annunzio’s “Factory”.