Abstract
“Quaderni del Vittoriale”. Nuova serie, n. 9
Il saggio mette in relazione l’evoluzione della meditazione filosofica di Bachelard con la letteratura e la ricerca poetica di d’Annunzio. Nella prima parte del testo Viviana Reda ci porta a conoscere i fondamenti del pensiero del filosofo di Bar-sur-Aube, che trova riscontro delle sue idee filosofiche nella poetica e nelle opere di d’Annunzio, ricevendovi ispirazione e conferma per le sue meditazioni sul fuoco come elemento. La studiosa riporta lungo tutto il saggio citazioni e stralci di testi di Bachelard e del Poeta a testimonianza di questo legame.
Nella seconda parte il saggio si sofferma invece su riflessioni riguardanti le caratteristiche della poesia dannunziana e la scelta del linguaggio, sempre in rapporto con le riflessioni bachelardiane sulla rêverie e sulla Poesia, interpretati attraverso la chiave di lettura del fuoco e della sua poetica della Fenice.
The essay establishes a connection between the evolution of Bachelard’s philosophical meditation and the poetical research by d’Annunzio. First, Viviana Reda brings us to know the foundations of the philosopher’s thought. The basis of his philosophy are reflected in poetics and literary work by d’Annunzio: Bachelard takes his inspiration and finds a confirmation for his meditation about the fire element from here. In order to stress this bond, the author transcribes quotations and extracts from Bachelard and d’Annunzio’s texts all along the article.
In the second part, the essay lingers on some considerations concerning the characteristics of the poetry by d’Annunzio and his lessical choices. Once again, this is related with Bachelard’s thoughts about imagination (rêverie) and Poetry, interpreted throught the fire’s and his “poetics of the Phoenix” (poétique du Phénix) key of reading.
Il saggio di Matteo Brera ci mostra il gioco di rimandi, accuse e polemiche di tre dei più influenti personaggi dell’epoca: d’Annunzio, Mussolini e il Papa, Pio XI. Scopriamo attraverso l’indagine dei documenti, molti dei quali provenienti dall’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, qui pubblicati per la prima volta, i rapporti “sotterranei” tra Santa Sede e governo fascista nel contesto della pubblicazione dell’Opera Omnia dannunziana, nel delicato equilibrio tra la necessità di censurare l’opera immorale del Poeta e il non urtare i rapporti con il governo fascista alla vigilia dei Patti Lateranensi. Il tutto in un gioco di equilibrio di forza e potere tra Chiesa e Stato.
The essay written by Matteo Brera reveals the game of repartee, accusations and controversies played by three of the most influent characters at the time: d’Annunzio, Mussolini and the Pope Pius XI. Through the examination of the documents – some of which belong to the Archive of the Congregation for the Doctrine of the Faith and are published here for the first time – we discover the “underground” relationship between the Holy See and the Fascist government. That relationship is specially analysed in the context of the Opera Omnia’s pubblication, that created a delicate balance between the need of a censorship towards the immoral literary work by the Poet and the necessity of not to bump the liaison with the Fascist government on the Lateran Accord’s eve. All this happens in a game of balance of strenght and power between the Roman Church and the Kingdom of Italy.
Un viaggio nei drammi teatrali e nei romanzi alla scoperta della follia delle donne nella produzione dannunziana, dal Sogno d’un mattino di primavera a Solus ad Solam. Il delirio letterario si sviluppa nell’intreccio costante tra eros, malattia e morte, indagato dal Poeta attraverso le sue eroine nei loro aspetti più drammatici e lirici: una follia che le porta ad una “trasfigurazione”, ad un avvicinamento alla totalità, all’ignoto e quasi sempre alla morte, in un contesto storico di primi studi medici e singolari teorie sulla malattia femminile.
A trip through the theatral dramas and the novels by discovering the women’s madness in d’Annunzio’s literary production, from Sogno d’un mattino di primavera (The Dream of a Spring Morning) to Solus ad Solam. The literary delirium develops in the perpetual interweaving between love, sickness and death, which the Poet investigates by means of his heroines in their most dramatic and lyrical aspects; their madness bring them towards a “transfiguration”, by approaching to the totality, to the unknown and almost always to the death, in a historical context of the first medical studies and singular theories about women sickness.
Un saggio di interesse per gli appassionati di filologia dannunziana, nel quale Selene Sarteschi prende in esame un brano del Compagno dagli occhi senza cigli, individuandone e analizzandone i riferimenti colti. Il dialogo tra i due giovani protagonisti, infatti, è ricco di citazioni e allusioni, che solo una lettura approfondita e un’attenta ricerca filologica sono in grado di ricostruire.
An interesting essay for every enthusiast of d’Annunzio’s philology: Selene Sarteschi examines a excerpt from the Compagno dagli occhi senza cigli, by identifying and analysing the cultured references. The dialog between the two young main characters, indeed, is full of quotations and allusions, which can be cought through an in-depth reading and a methodical philological research.
Le Faville del Lebbroso / The Faville of the Lebbroso
Chiara Arnaudi
La Stanza del Lebbroso, le cui decorazioni pittoriche furono commissionate all’artista Guido Cadorin, è uno degli ambienti più significativi della Prioria. Ma da dove trasse d’Annunzio le fonti e l’ispirazione per quelle immagini? Questo saggio indaga il legame tra la Storia di san Francesco d’Assisi di Emile Chavin de Malan e le quattro cosiddette “Faville del lebbroso” di Gabriele d’Annunzio, fonti primarie e secondarie per i contenuti iconografici della “Zambra del Misello”, il cui progetto per la realizzazione procedette parallelo alla stesura di queste prose da parte del Poeta.
The Stanza del Lebbroso (Leper’s room) is one of the most significant Prioria’s room, whose decorations were committed to the artist Guido Cadorin. Where did d’Annunzio take the sources and the inspiration for these images? This essay analyses the bond between the Storia di san Francesco d’Assisi (Histoire de Saint Francois D’Assise) by Emile Chavin de Malan and the four so called “Faville del lebbroso” by d’Annunzio, primary and secondary sources for the iconographic of the “Zambra del Misello” (the literal translation would be “the miserable’s bedroom”), whose project of realization ran in parallel to the writing of these prose by the Poet.
Un approfondimento alla luce di nuovi studi sulla personalità di Pietro Chiesa, l’artista vetraio che realizzò, e in alcuni casi ideò, le vetrate del complesso del Vittoriale. Il saggio ci presenta una selezione di questi capolavori che riflettono la temperie culturale simbolista e secessionista degli anni Venti per poi evolversi rapidamente verso un gusto più “novecentesco”. Le vetrate che impreziosiscono la Prioria e la nuova residenza dello Schifamondo vengono descritte dall’autrice attraverso l’indagine dello stile, dell’iconografia e delle fonti.
A deepening in the light of the new studies about the personality of Pietro Chiesa, the master glazier that realized, and sometimes designed, the glass windows of the Vittoriale’s complex. The article presents a selection of these masterpieces, which reflect the Twenties cultural symbolist and secessionist climate that evolves quickly towards a more akin to the “Novecento movement” style. The glass windows that enhance the Prioria and the Schifamondo’s new residence are described by the author through the analysis of the style, the iconography and the sources.
Grazie alla generosa donazione di Augusto Traina al Vittoriale degli Italiani di ventisette album di francobolli emessi nel periodo dell’impresa fiumana, ripercorriamo l’evoluzione della filatelia nella città libera di Fiume. Il racconto va ad intrecciare l’emissione di francobolli con la vicenda storica e politica della città, descrivendone gli anni irrequieti che condurranno, solo nel 1924, alla agognata annessione italiana.
The generous donation by Augusto Traina to the Vittoriale degli Italiani of twenty-seven albums of stamps issued in the Fiume’s enterprise period allows us to retrace the philately’s evolution in the free city of Fiume. This story intertwines the issue of postage stamps with the historical and politic events in the city, by describing the troubled years that will lead, only in 1924, to the long-awaited annexation to Italy.